martedì 12 febbraio 2008

Gli attacchi alla L. 194 meritano una risposta: cominciamo a prepararla

Letta la notizia che Ferrara vagheggia addirittura di inventarsi una lista elettorale con l'esplicito obiettivo di rendere maggiormente visibile la sua ineffabile moratoria, là per là mi sono rallegrata: mi son detta che i consensi che eventualmente avesse raccolto, sarebbero stati altrettanti voti in meno al listone Berluscon-finiano... ma è bastato un attimo, e mi son resa conto che, siccome Ferrara è furbo, e il Bandito di più, questo probabilmente è solo il primo atto di un Grand Guignol che ci riserverà ulteriori, raccaprccianti sviluppi. E alora ripubblico qui quanto ho scritto esattamente 40 giorni fa, e lo ripropongo perché probabilmente presto dovremo fare davvero qualcosa di concreto per arginare questa deriva reazionaria che, come un maremoto di merda, vuole ingoiarsi anche quelle poche e faticose conquiste di civiltà che gl'italiani si sono sudati.

EMERGENZA OSCURANTISMO - 2 gennaio 2008

Cari Suezzini, stavolta la mia solita voglia di scherzare m'è passata d'un botto: appena ho letto che la trappola predisposta dallo spregiudicatissimo Ferrara è scattata, che a (quasi) tutta l'opposizione non è parso vero di montare in groppa alla tigre, e che il tandem Ruini-Binetti ha iniziato il suo ignobile lavorio ai fianchi della Legge 194.

Che l'iniziativa si ponga davvero l'obiettivo di rivedere la legge o non sia, piuttosto, una battaglia strumentale per mettere altri bastoni tra le ruote al fragilissimo, faticoso e instabile equilibrio interno del PD e dell'Unione, fa poca diffrenza: la faccenda mi pare in ogni caso e sotto ogni profilo gravissima e pericolosissima.
Questo sì, mi pare un "tema dirimente" su cui dispiegare, e al più presto, tutte le nostre forze per lanciare un "ci sta a cuore" come non se ne sono ancora fatti!
Cerchiamo di coordinarci con tutti i siti "democratici e laici" di cui avete certamente gli indirizzi, cerchiamo di individuare su tutto il terriorio nazionale le eventuali iniziative "di base", cerchiamo di dare un scossone ai parlamentari che abbiamo votato, cerchiamo di far sentire alla Turco non solo che l'approviamo nella sua presa di posizione, ma che PRETENDIAMO che la mantenga, e che siamo con lei per darle la necessaria forza per farlo.
E' urgente, è importante, è indispensabile.

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E per chi desiderasse arricchire la sua cassetta degli attrezzi dialettici per rintuzzare lo straparlare di colleghi di lavoro, compagni di pendolarismo, verdurai attaccabottoni o condòmini in vena di sermoni moraleggianti, ecco qualche strumento per le discussioni alla macchinetta del caffè, alla fermata dell'autobus, al mercato o nell'androne del palazzo.

QUALCHE DATO PER CHI VOGLIA AVERE STRUMENTI DI DIBATTITO - 7 gennaio 2008

Nel clima di polemiche artatamente riaccese sulla L. 194 "da migliorare", spesso da alcuni estese alla legittimità stessa di erogare pratiche abortive sicure o alla liceità di obiezioni di coscienza di medici, farmacisti, infermieri e, forse, anche tassisti e conduttori di autobus e metropolitane (perché presto, una che vuole andare in ospedale ad abortire, potrebbe doverci andare a piedi, se si va avanti di questo passo...), ho pensato di far cosa utile raccogliendo un po' di informazioni che potrebbero tornar comode a chi, non avendo tempo di documentarsi alle fonti, volesse però avere argomenti per inserirsi consapevolmente nel dibattito in corso.

IVG - Acronimo usato per indicare l'interruzione volontaria di gravidanza.

RU486 - E' un farmaco il cui principio attivo è il mifepristone, uno steroide sintetico utilizzato per indurre l' aborto chimico nei primi due mesi della gravidanza. Prodotto sotto forma di pillola, viene commercializzato in Francia con il nome
Mifégyne e negli Stati Uniti come Mifeprex. Durante le prime sperimentazioni fu usata la sigla RU-38486, poi abbreviata in RU-486, dall'azienda produttrice, la Roussel Uclaf: da qui il suo nome corrente. Rispetto ai metodi abortivi tradizionali ha il vantaggio di non richiedere l'ospedalizzazione, se non per il tempo necessario a somministrazione e controllo, né interventi chirurgici, per questo si ritiene che provochi minori traumi fisici e psicologici oltre che minori costi per il servizio sanitario. Può essere usato entro 64 giorni dal concepimento. Se la procedura è eseguita correttamente, il metodo è efficace nel 95% dei casi. Attualmente è in uso in tutti i paesi della Comunità Europea ad eccezione di Italia (se non in pochi casi di sperimentazioni ospedaliere, peraltro molto avversate), Irlanda e Portogallo. Non deve essere confuso con la «pillola del giorno dopo», che agisce prima dell'impianto dell'ovulo.

PILLOLA DEL GIORNO DOPO (detta anche contraccettivo d'emergenza) - Principio attivo di questo farmaco è un progestinico, il levonorgestrel, commercializzato e distribuito in Italia con il nome di NorLevo®. E' un farmaco che ha lo scopo di prevenire la gravidanza, in caso di rapporto sessuale non protetto o in caso di mancato funzionamento di un metodo anticoncezionale, bloccando l'ovulazione o impedendo l'impianto dell'ovulo eventualmente fecondato, qualora il rapporto sessuale sia avvenuto nelle ore o nei giorni che precedono l'ovulazione, cioè nel periodo di massima probabilità di fecondazione. L'efficacia del farmaco è tanto maggiore quanto al più presto viene assunto dopo un rapporto sessuale a rischio. È dimostrato da uno studio dell'OMS che l'assunzione entro le prime 24 ore dal rapporto ha un'efficacia del 32%, che scende al 9% entro le prime 72 ore. Il metodo non è più efficace una volta iniziato l'impianto.

LA «QUESTIONE ETICA»
1.
La RU486 è un farmaco che viene somministrato nelle strutture ospedaliere, ed è utilizzato in:
- aborti clinici;
- interruzione clinica di gravidanza in caso di morte fetale in utero, per ridurre la dose di prostaglandine necessaria all'espulsione.
Appare pertanto contraddittorio perorare l'obiezione di coscienza dei farmacisti nei confronti di tale farmaco, che in nessun caso è acquistabile dal singolo cittadino.
2. La Chiesa cattolica ha mosso numerose obiezioni anche all'utilizzo della
«pillola del giorno dopo», sostenendo come esso abbia una funzione abortiva, "se non di fatto almeno nelle intenzioni" (sic! - Documento della Pontificia accademia per la Vita). Poiché però quel farmaco previene la gravidanza, il suo uso non può essere considerato una pratica abortiva in quanto, anzi, aiuta a prevenire la necessità dell’aborto. Risulta evidente che gli ambienti cattolici, spingendo perché la contraccezione d'emergenza venga considerata una forma di aborto, tendono a fare in modo che essa rientri nell'ambito della Legge n. 194, il che comporterebbe sottoporre a tutti i controlli previsti dalla legge le donne intenzionate ad assumerla. Il risultato pratico sarebbe perciò che il farmaco diverrebbe di fatto inutilizzabile, considerato che la legge prescrive, in caso di richiesta di IVG, un tempo di attesa di 7 giorni prima di poter procedere all'intervento.

Può essere utile ricordare, infine, che nel programma di governo dell'Unione veniva espressa l'intenzione di togliere l'obbligo della ricetta per la contraccezione d'emergenza, in modo da allinearsi alla maggioranza dei paesi europei.


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E adesso, prepariamoci: domani stesso potrebbe essere il giorno di San Crispino!!!

(autore: sissi)

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