giovedì 28 febbraio 2008

MA LA VOGLIAMO FINIRE UNA BUONA VOLTA...



...con che cosa, mi chiederete voi, voglio che la si faccia finita?
Con una insidiosissima abitudine: quella di contrapporre sempre, nelle discussioni circa le "due anime" del PD, LAICI e CATTOLICI. E per chiarire meglio il mio pensiero, devo fare una premessa.

La premessa, è che io la vedo così: "meglio qualche teo-dem in casa - da ridurre, nei limiti del possibile, a più miti consigli - che una manica di teo-dem scatenati alla porta"...
Infatti:
  • che siamo in Italia (purtroppo?) non ce lo si puo' scordare;
  • che non sia ipotizzabile che la longa manus delle gerarchie ecclesiastiche non si faccia sentire, nemmeno;
  • che però all'interno di quelle stesse gerarchie non ci sia una totale omogeneità di intenti, neanche...

quindi spero ancora (fino a prova contraria) che la strategia di WV - e dei suoi più vicini collaboratori - verso i teo-dem modello-Binetti sia la più corretta ed efficace: equilibrarne il peso con dosi graduali (somministrate serenamente e pacatamente) di laicità crescente...

E dunque, vorrei tanto che chi si occupa di questi temi ponesse una maggiore attenzione all'uso dei termini: perché la distinzione che solitamente viene operata dai mass-media (e purtroppo anche da tantissimi esponenti politici, della sinistra come del PD stesso) non dovrebbe mai essere tra LAICI e CATTOLICI, bensì tra LAICI e CONFESSIONALI (o INTEGRALISTI, o FONDAMENTALISTI). Mai come in questo caso, infatti, bisognerebbe ricordarsi che la forma E' sostanza.

Se si sapesse DAVVERO, e si fosse davvero introiettato, cosa vuol dire LAICO, si sarebbe anche conspevoli che si può benissimo concepire che sia laico anche un cattolico: Prodi, Franceschini, Bindi ne sono, in forme e misure diverse, alcuni esempi. Continuare a contrapporre i CATTOLICI tout-court ai LAICI, non mi pare renda un gran servizio alla chiarificazione dei temini della questione, e credo non faciliti neanche il superamento del conflitto; e, per giunta, ritengo che metta anche in qualche imbarazzo i cattolici-laici, che possono, con qualche ragione, sentirsi forzosamente e scorrettamente accomunati a comportamenti a loro estranei e che, anzi, ci stanno aiutando a combattere.

(autore: sissi)

2 commenti:

Unknown ha detto...

Il fatto nuovo -stavo per dire rivoluzionario- della politica italiana è la stategia del PD. Cioè essere un partito "maggioritario" che contiene al proprio interno diverse sensibilità. Veltroni anche nell'incontro con i cattolici del PD ha fatto un discorso alto, che valorizza proprio il confronto e il reciproco arricchimento. Dunque i pronunciamenti, il manifesto dei valori affermano che la laicità è il valore su cui si fonda il PD. Ma....detto questo, quello che conta sono i comportamenti concreti. Dopo il 13 aprile si vedrà se siamo un partito laico o no. Se il PD -sicuramente maggioranza parlamentare :-)- saprà produrre più diritti, più libertà sui temi delle questioni eticamente sensibili. In altre parole crederò alla laicità del PD quando licenzierà una legge come quella sul divorzio: cioè una legge che consente un comportamento in base ai propri riferimenti morali ma che non impone a nessuno che la pensa diversamente di divorziare.
Aspetto con moderata fiducia, PERò senza sbilanciarmi molto. Non voglio scottarmi.
Ciao.
Enzo

Giuseppe Gallo ha detto...

Perfettamente d'accordo. Dovremmo anzi fare ogni sforzo per impedire una contrapposizione che può essere solo negativa. Peraltro è una contrapposizione che esiste solo nella mente di poche persone. Cattolici e non cattolici, religiosi e non religiosi dialogano da sempre nella sinistra.