venerdì 8 febbraio 2008

Cosa non va della Legge 194 ?

Si sta facendo un gran parlare della Legge 194, paragonando la pratica abortiva controllata, in struttura sanitarie, all'infanticidio.

Non solo, ma dietro questa campagna reazionaria, ora pure l'assunzione della "pillola del giorno dopo" viene paragonata ad una pratica abortiva. Tanti medici si rifiutano di praticare le interruzioni di gravidanze e di ricettare la pillola. Addirittura , ci sono farmacisti che non la distribuiscono.

Questo stato di cose porta a ridurre notevolmente le strutture che offrono il servizio sanitario e la donna all'umiliazione ripetuta del rifiuto da aggiungere alla sofferenza per la decisione presa. Non basta: chi ricorre alla pillola del giorno dopo, dovrà richiederla incessantemente , bussando nei vari ambulatori, finchè non le verrà prescritta. A sentire il parere degli operatori che ci lavorano, pare che l'emergenza si verifichi in modo particolare nei fine settimana, creando disagio fra i pochi che la applicano e sofferenze inutili alle donne che vi ricorrono.

Ecco, che i numerosi obiettori, non permettono l'applicazione piena della Legge è un dato di fatto.
La campagna di strumentalizzazione politica al riguardo sta ulteriormente aggravando la situazione.

I numeri parlano chiaro: l'infanticidio è un fenomeno in aumento e l'ultimo neonato trovato morto in un cassonetto a Roma, è l'ennesima testimonianza. Se quella donna, avesse potuto prendere la pillola o avesse abortito nelle primissime settimane non sarebbe arrivata a tale crudeltà.
Ritengo, quindi, che ci vorrebbe maggior rigore nell'applicazione della Legge. Più forza e coraggio in Parlamento per difenderla e magari migliorarla.
Maggiore informazione e capillarità sull'argomento affinchè arrivi con facilità alle giovanissime e meno. Efficacia ed investimenti in modo tale che tutte le donne in necessità, comprese le straniere che non sanno nulla sulla nostra legislazione, tanto meno leggere e scrivere abbiano l'opportunità di poter ricorrere allo strumento. Garanzia del parto in anonimato e veri aiuti economici e psicologici alla donna che con tanto coraggio decide di partorire e magari tenersi il figlio che messo al mondo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sissi, ma un correttore di bozze, no?
o magari anche un maestro elementare che metta su un corsetto serale accelerato per alcuni dei tuoi redattori... mica tanto lungo: un paio di mesi (intensivi!) forse basterebbero...
Come materie suggeriamo: ortografia, grammatica, sintassi, punteggiatura e analisi logica.
E chissà, poi riusciremmo anche a mettere da parte le pillole contro il mal di stomaco...

grazia ha detto...

Carissima zizzania e caro birichino,facce dello stesso personaggio, nonchè simili.Lascio qui la mia implorazione affinchè entrambe si dimostrino misericordiose e magari mi incoraggino a migliorare il mio maldestro Italiano e la mia scarsa ortografia.
Come da voi suggerito, mi sono iscritta ad un corso serale accelerato.
Vedrete, fra due mesi sarò più brava e la vostra fatica sarà solennemente ripagata. Certa della vostra benevolenza e sicura che nonostante tutto continuerete a visitarci e a leggerci, vi ringrazio affettuosamente e vi saluto.
buonanotte
Grazia