Voglio riportare qui per intero il Comunicato del Cdr: «Sicurezza sul futuro de l'Unità»
"Il Cdr de l'Unità prende atto delle dichiarazioni della presidente della società editrice, Marialina Marcucci, secondo la quale la trattativa per il passaggio proprietario de l'Unità alla società che fa riferimento alla Tosinvest della famiglia Angelucci sarebbe già conclusa. A fronte di ciò, però, il Cdr esprime stupore e preoccupazione per il fatto che non sia ancora stata fissata una data certa per la firma dell'atto di compravendita. Questa, infatti, già annunciata per il 20 di dicembre scorso, poi slittata ad una data entro il 13 e il 20 di gennaio, è stata ulteriormente rinviata. Come ha già fatto presente l'assemblea dei redattori, l'Unità è un giornale autorevole e apprezzato dai lettori, ma non può permettersi il lusso di "galleggiare" in attesa che il potenziale acquirente sciolga dubbi che avrebbe già dovuto risolvere in molti mesi di discussione e analisi dei bilanci. Qualora il continuo rinvio che si registra sia legato, in realtà, a diktat su piani editoriali e ipotesi di direzione del giornale che contraddicessero la collocazione de l'Unità nella realtà democratica e di sinistra del Paese - spostandolo in aree moderate e centriste - il Cdr riconferma che tale ipotesi rappresenterebbe una cesura con i lettori e testimonierebbe che i possibili nuovi editori, già proprietari del quotidiano Libero, sono portatori di progetti che contraddicono le potenzialità di sviluppo del giornale fondato da Antonio Gramsci legate alla sua storia e alla sua identità. Il Cdr chiede alla presidente Nie, Marialina Marcucci, di farsi interprete con forza di queste preoccupazioni e di farsi carico fino in fondo della realtà che rappresenta il giornale che edita. Principi ai quali dovrà riferirsi chiunque sia intenzionato a partecipare alla composizione azionaria dell´azienda. Tenendo conto che all'orizzonte si sarebbero profilate offerte di acquisto della testata alternative a quelle della Tosinvest, queste, secondo il Cdr e i fiduciari delle redazioni di Milano, Firenze e Bologna, meritano un approfondimento attento nell'interesse della testata, del suo futuro e del futuro di chi ci lavora. Il Cdr ribadisce inoltre la propria richiesta di garanzie precise come la definizione di una Carta dei valori e l´istituzione di un comitato dei Garanti avanzate da tempo dai giornalisti, dalla Fnsi, dalle confederazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, da esponenti politici di primo piano del centrosinistra, che guardano a l'Unità come a un giornale autonomo e indipendente. Una garanzia che non è contro qualcuno, ma per salvaguardare il presente e il futuro de l´Unità, chiunque sia la proprietà, e che tuttavia non ha finora riscontrato segni di disponibilità espliciti da parte della Tosinvest. Il Cdr de l´Unità e i fiduciari delle redazioni di Milano, Firenze e Bologna "
Pubblicato il: 21.01.08 sull'Unità.
Sull'argomento e sulle mie contrarietà se l'Unità venisse acquistata da Angelucci mi sono già espressa. Soprattutto perché non credo assolutamente nel fatto che un editore di destra come Angelucci possa lasciare intatta la linea editoriale che attualmente caratterizza il quotidiano.
Se vi è possibile, diffondete la notizia.
ciao
grazia
"Il Cdr de l'Unità prende atto delle dichiarazioni della presidente della società editrice, Marialina Marcucci, secondo la quale la trattativa per il passaggio proprietario de l'Unità alla società che fa riferimento alla Tosinvest della famiglia Angelucci sarebbe già conclusa. A fronte di ciò, però, il Cdr esprime stupore e preoccupazione per il fatto che non sia ancora stata fissata una data certa per la firma dell'atto di compravendita. Questa, infatti, già annunciata per il 20 di dicembre scorso, poi slittata ad una data entro il 13 e il 20 di gennaio, è stata ulteriormente rinviata. Come ha già fatto presente l'assemblea dei redattori, l'Unità è un giornale autorevole e apprezzato dai lettori, ma non può permettersi il lusso di "galleggiare" in attesa che il potenziale acquirente sciolga dubbi che avrebbe già dovuto risolvere in molti mesi di discussione e analisi dei bilanci. Qualora il continuo rinvio che si registra sia legato, in realtà, a diktat su piani editoriali e ipotesi di direzione del giornale che contraddicessero la collocazione de l'Unità nella realtà democratica e di sinistra del Paese - spostandolo in aree moderate e centriste - il Cdr riconferma che tale ipotesi rappresenterebbe una cesura con i lettori e testimonierebbe che i possibili nuovi editori, già proprietari del quotidiano Libero, sono portatori di progetti che contraddicono le potenzialità di sviluppo del giornale fondato da Antonio Gramsci legate alla sua storia e alla sua identità. Il Cdr chiede alla presidente Nie, Marialina Marcucci, di farsi interprete con forza di queste preoccupazioni e di farsi carico fino in fondo della realtà che rappresenta il giornale che edita. Principi ai quali dovrà riferirsi chiunque sia intenzionato a partecipare alla composizione azionaria dell´azienda. Tenendo conto che all'orizzonte si sarebbero profilate offerte di acquisto della testata alternative a quelle della Tosinvest, queste, secondo il Cdr e i fiduciari delle redazioni di Milano, Firenze e Bologna, meritano un approfondimento attento nell'interesse della testata, del suo futuro e del futuro di chi ci lavora. Il Cdr ribadisce inoltre la propria richiesta di garanzie precise come la definizione di una Carta dei valori e l´istituzione di un comitato dei Garanti avanzate da tempo dai giornalisti, dalla Fnsi, dalle confederazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, da esponenti politici di primo piano del centrosinistra, che guardano a l'Unità come a un giornale autonomo e indipendente. Una garanzia che non è contro qualcuno, ma per salvaguardare il presente e il futuro de l´Unità, chiunque sia la proprietà, e che tuttavia non ha finora riscontrato segni di disponibilità espliciti da parte della Tosinvest. Il Cdr de l´Unità e i fiduciari delle redazioni di Milano, Firenze e Bologna "
Pubblicato il: 21.01.08 sull'Unità.
Sull'argomento e sulle mie contrarietà se l'Unità venisse acquistata da Angelucci mi sono già espressa. Soprattutto perché non credo assolutamente nel fatto che un editore di destra come Angelucci possa lasciare intatta la linea editoriale che attualmente caratterizza il quotidiano.
Se vi è possibile, diffondete la notizia.
ciao
grazia
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