martedì 15 gennaio 2008

SUL CARRO DI TESPI

E' notizia di poco fa che il papa ha rinunciato del tutto ad essere presente alla Sapienza, e che la visita è stata ufficialmente annullata.
Mi vengono in mente svariati titoli di lavori teatrali (scusatemi, ma... il primo amore non si scorda mai...): Much ado about nothing (Shakespeare) - All's well that ends well (idem) - The Comedy of Errors (idem) - Tutto per bene (Pirandello) - e via citando...
Ma davvero, tutto è bene quel che finisce bene? davvero s'è fatto molto rumore per nulla?
Forse, è vero solo che siamo in presenza di una commedia degli errori: l'errore improvvido e provocatorio di Guarini; l'errore venato di intolleranza (e comunque imprudentemente incurante delle prevedibili strumentalizzazioni) di numerosi professori e di parecchi studenti; l'errore, macroscopico, di Ratzinger, che così fa la doppietta in pochi giorni: l'altro ieri, la reprimenda verso Veltroni, clamorosamente auto-smentita l'indomani grazie al sapiente lavorìo delle diplomazie e, ora, la tracotante illusione di potersi inserire in un consesso istituzionale laico (con la presumibile speranza di potervi introdurre elementi "pro domo sua"), frettolosamente abbandonata per non offrire al mondo lo spettacolo di un papa contestato.

(autore: sissi)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Papa si muove benissimo in un mondo mediatizzato. E sa benissimo che con questa rinuncia ha ottenuto tonnellate di empatia che non avrebbe potuto ottenere neanche con uno dei suoi migliori interventi...quindi, io, personalmente, l'azione della rinuncia non la trovo affatto ingenua. Al contrario è una grande mossa di comunicazione che tuttavia fa capire ancora una volta come il Papa, e non l'università, non è istituzionalemnte aperto al confronto. Sarebbe andato non a dialogare ma a dare una lezione...e questo forse è proprio il contrario del libero confronto e del dialogo. Ma del resto non mi stupisco più delle mosse di una Istituzione che dura da millenni e che non si basa sui principi democratici, anzi a suo modo li combatte...

Marcello Accorsi

Bruxelles, 16 gennaio 008

sissi ha detto...

Ciao, Marcello, e benvenuto!!!
Riguardo alla mossa ratzingeriana (che, peraltro - preciso - non avevo affatto definito ingenua!), concordo con te che la "rinuncia" ha indubbimente procurato al papa delle simpatie ma, a mio avviso, le ha raccolte negli stessi ambienti che erano a lui favorevoli anche prima; e resto del parere che la situazione attuale (che, con la scomparsa della DC, costringe le alte gerarchie ecclesiastiche ad operare in prima persona per farsi valere come "guida politica" di una parte del mondo cattolico), espone il papa, la CEI ed altri soggetti "forti" della chiesa cattolica ad essere molto più "scoperti" nei loro disegni e quindi, in ultima analisi, anche più facilmente "smascherabili", almeno da parte di chi ha a cuore che si continui a "dare a Cesare quel che è di Cesare" etc. etc.
Ad ogni modo, mi pare indubbio che stiamo vivendo un periodo molto delicato ma, anche, molto interessante!!!

grazia ha detto...

Sono d'accordo con Marcello: è una mossa mediatica che produrrà ulteriori consensi e metterà ancora più in crisi il centro sinistra.

Graziella

sissi ha detto...

Io mi domanderei anche: "è solo perché era più «confessionale» o più distratto, che l'ambiente universitario non fece una piega al momento delle visite di Montini e di Wojtyla? O non si potrà, piuttosto, ritenere che, delle intolleranze odierne, sia quantomeno corresponsabile il diverso approccio che l'attuale gerarchia vaticana ha adottato nei confronti delle faccende istituzionali e di politica interna del nostro Paese?"

Anonimo ha detto...

Bravo Marcello!... sarà che da Bruxelles queste cose si vedono con migliore prospettiva....
Non definirei "visita" una "lectio magistralis". Possiamo immaginare di quale lectio si trattasse...

sissi ha detto...

per saperlo non c'è che da aspettare la diffusione del testo di quell'«interventus», magistrarlis o meno che sia... sempre che si abbia voglia e tempo di compulsarlo...
PS
Non so se Voltaire amasse, come Nero Wolfe, le orchidee... mi sembra comunque assodato che le orchidee non amino particolarmente Voltaire...