...cioè la scuola italiana di oggi, così come posso giudicarla in base all'esperienza fatta con mia figlia, prossima maturanda, confrontandola con quella da me vissuta di persona nella scuola italiana di ieri. Detesto recitare il ruolo della vecchia brontolona che ripete "ai miei tempi...", ma cari miei, quanno ce vo' ce vo'! Ai miei tempi, tanto per dirne una, le interrogazioni erano "a sorpresa", e nella stessa mattinata ti poteva capitare benissimo di essere chiamata a storia, italiano e filosofia: faceva parte delle regole del gioco, e dovevi adattartici. Oggi no: le interrogazioni sono programmate più accuratamente del calendario del campionato di calcio, e nella peggiore delle ipotesi puoi approfittare di uno o due bonus per salvarti, quando proprio non hai studiato una mazza. Ricordate, miei cari coetanei, il terribile evento del compito in classe, spauracchio di intere generazioni di alunni? Bene, potete scordarvelo: adesso, l'argomento del compito viene comunicato come minimo tre giorni prima dall'insegnante, quando addirittura non vengono preventivamente consegnati a casa interi elenchi delle domande che in tali compiti saranno inserite. E qualcuno, pensate, riesce ancora a beccarsi un'insufficienza! Così, fra profumi e balocchi, il tempo passa, e dalla prima elementare si arriva all'ultimo anno di liceo, quando - terrorizzati dalla prospettiva del tema di italiano - finalmente ci si accorge che forse quell'uggiosa della mamma aveva ragione, e che l'affermazione "la grammatica non è essenziale" (sic) fatta dalla prof. di lettere (sic) in seconda media forse non era, tutto sommato, così degna di fede. Ma tant'è: la frittata è servita! Un'intera generazione quasi incapace di gestire lo stress della verifica della propria preparazione, nonché di esprimersi in un italiano corretto coordinando i propri pensieri, come riuscirà ad inserirsi - mi chiedo - nella vita futura del paese e ad incidere sulle sue direttive?
(autore: Roby)
1 commento:
Roby, condivido ampiamente le tue perplessità sulla scuola e sulla gestione educativa e formativa.
Non credo che i professori possano cambiare questo stato di cose.
Sono stata anch'io tante volte in coda ad aspettare il turno per parlare coi prof. e ho sentito i commenti che i genitori facevano e fanno."Il ragazzo ha sempre ragione" anche se invece ha torto marcio e magari doveva studiare e comportarsi bene. In classe di mio figlio, capitava che la prof. uscisse fuori piangendo.
Spero che questo governo duri e che Fioroni possa continuare il lavoro di ripristino di un pò di autorevolezza in classe.
Per i prof. e per loro come hai scritto tu.
ciao graziella
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