Quali sono le liete notizie? Sono quelle che giungono (secondo quanto riportato dall’Ansa) circa i contenuti della nuova bozza di Statuto del Pd, messa a punto ieri dal Comitato ristretto dell’apposita Commissione.
Le decisioni riguardano alcuni aspetti di questioni non secondarie, che a noi "cybernauti impegnati" stanno particolarmente a cuore.
Infatti - oltre ad occuparsi della definizione di chi si riconosce nel PD (escluso a priori il troppo "ideologico" «militanti», ripristinare il termine «iscritti»? prediligere il meno "compromettente" «aderenti»?) - il Comitato ha deciso che il nuovo partito non avrà solo le tradizionali sezioni, ma anche delle “sezioni web”.
Rispetto al termine da adottare per designare i "piddini", un comunicato inserito nel sito del PD precisa: «le precedenti bozze - redatte dal presidente della commissione, Salvatore Vassallo, e dalla relatrice Fernanda Contri - prevedevano la figura degli “aderenti”. Il termine era usato per marcare la differenza rispetto ai partiti tradizionali, visto che il Pd prevede anche la figura degli “elettori”, vale a dire quei cittadini che partecipano solo alle primarie, ma non alla normale vita di sezione (che però nel Pd si chiamerà ‘circolo’). Dopo le insistenze dei Ds e dei Popolari, è caduta la remora lessicale e nella bozza si parla di “iscritti”: pagheranno una quota annuale, potranno partecipare alla vita di “circolo” e, soprattutto, potranno votare al congresso che servirà a selezionare le candidature per le primarie».
Quanto alle sezioni web, siamo felici di apprendere che il Comitato ha deciso di accogliere l'importante emendamento presentato dal veltroniano Enrico Morando, che a sua volta aveva recepito la richiesta avanzata all’ultima riunione della Commissione Statuto da parte di Mario Adinolfi e Ivan Scalfarotto.
(autore: sissi)
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